29 ott 2011

La LIM nella didattica del CAD

Una parte di questo articolo è pubblicato sulla rivista FORMA di Autodesk Italia, n.12 di ottobre 2011. Vedi estratto anche nella pagina di presentazione delle videolezioni LIM

Alcune videolezioni sulle costruzioni geometriche e sul disegno del logo dell'EURO sono a questo link

CAD per la LIM In Italia, come in altri paesi europei, si sono attivate diverse iniziative per promuovere l'utilizzo di Tecnologie d'Informazione e Comunicazione (ICT) nell'insegnamento e nell'apprendimento. Uno strumento sul quale si investe molto per il raggiungimento di questi obiettivi è l'adozione da parte delle scuole della Lavagna Interattiva Multimediale (LIM); con questo obiettivo il Ministero dell'Istruzione ha attivato nel 2008 un piano per dotare le scuole italiane di 8.000 lavagne multimediali promuovendo anche un progetto di formazione dei docenti a supporto della progettazione e della conduzione di attività didattiche basate sul nuovo strumento.
Con il termine LIM s'intende un "dispositivo elettronico che ha le dimensioni di una tradizionale lavagna sulla cui superficie è possibile scrivere, gestire immagini, riprodurre file video, consultare risorse web e utilizzare tutti i software che normalmente si possono usare con un PC. I punti di vista sul suo impiego a scopo formativo sono tanti e vari ma tutti accomunati dal riconoscerne il potenziale in termini di apprendimento e di partecipazione da parte degli studenti." [1] Definita una "piccola rivoluzione copernicana", la sua introduzione in un'aula scolastica contribuisce ad "aprire" quella classe al mondo digitale e in generale ai contenuti reperibili in rete. Con vantaggi e limiti che ne derivano.

28 ott 2011

Software CAD libero per lo studio di architettura

Articolo scritto per la rivista AL - Mensile di Informazione degli Architetti Lombardi, aprile 2006. Questa versione è più estesa rispetto a quella a stampa.


aggiornato: 21/09/2011

Nella scelta del software CAD da utilizzare in uno studio di architettura, l’aspetto economico riveste quasi sempre un fattore importante nei criteri di valutazione e di scelta. In questo articolo intendo affrontare l’argomento del software libero non tanto per il suo aspetto economico, considerato secondario, ma per la sua più importante valenza di software liberamente utilizzato e disponibile per tutti.

L’idea di progetto del software libero

Il più noto fra i protagonisti del software libero è certamente Richard Stallman che si definisce l’ultimo degli hacker.
Richard Stallman e Claudio Gasparini
Richard Stallman e Claudio Gasparini (foto di Pierfranco Ravotto)


22 ott 2011

CAD Nauts: il perchè di un titolo

Era il 1984 circa. All'epoca svolgevo attività di ricerca alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel settore della didattica del CAD (nello stesso periodo Autodesk stava commercializzando le prime versioni di AutoCAD). 

La rete si chiamava BITNET ed era usata solo dalle Università e dai Centri di ricerca. C'era una sola BITNAUTS LIST composta da circa 200 persone in tutta le rete (duecento !) che discutevano di diversi argomenti, quasi tutti informatici. 
Ero uno dei pochi italiani che la frequentava: un altro era Pierluigi Bandini dalla Pennsylvania State University - PennState Univ (USA). 
Era la prima News List di Internet ... opps di BitNet. La chat era su una sola riga e si doveva digitare da terminale: telnet at (numero IP) ecc... e INVIO finale.

Storia certo, anzi preistoria. Ecco perchè il nome. Nostalgia e storia.

Tazzine nubili: sperimentazione su oggetti quotidiani

Le tazzine nubili
di Claudio Gasparini
Tazzina
Inaugura il nuovo anno delle attività espositive del Crestanello Gran Caffè Italiano un particolare incontro che trasforma l’amata tazzina di caffè in una Tazzina Nubile, come la definisce il suo ideatore e realizzatore Claudio Gasparini. Architetto vicentino, nato a Valdagno e trasferito da tempo a Milano, dove vive e lavora nel settore dell’editoria multimediale, nonché docente di Disegno automatico all’Università di Bergamo, si è divertito a trasformare la classica bianca tazzina del caffè in prototipi singolari (Tazzina introversa, Tazzina regina, Tazzina con passeggero etc.).

Il set completo prevede un serie di dodici, anche se a Vicenza ne vedremo solo sei, realizzate con una nuova tecnica di produzione definita Prototipazione rapida - 3D printing che permette la realizzazione di un modello fisico progettato con un sistema CAD.
La denominazione Tazzine Nubili è un’ironica citazione delle famose Macchine Celibi di Marcel Duchamp e Man Ray che all’inizio del ‘900 hanno messo in provocatoria evidenza i limiti delle macchine del nuovo secolo, attraverso un rifiuto provocatorio della razionalità.

Il legame tra arte e gioco è un tema amato dalle avanguardie artistiche a partire da Klee, Duchampo e il dadaismo che hanno ispirato, con l’ironia e il paradosso del ready-made, un importante filone del design contemporaneo, del quale Achille Castiglioni e Bruno Munari sono dei maestri riconosciuti.
Per meglio entrare nello spirito di questo gioco creativo nel corso dell’incontro di presentazione, oltre all’architetto Gasparini, ci sarà Armando Carrara a dare voce a questo filone di design ludico con letture tratte da testi di Bruno Munari, grande maestro di sottile ironia con le sue Macchine inutili e opere come Sedia per visite brevi e la serie di Forchette Parlanti, nonché citazioni dalle avanguardie dadaiste.

Ideazione dell’evento: architetto Clara Bertuzzo (Vicenza)
Grafica: Washington Rodriguez (Milano)
Foto: Loris Lorenzini (Vicenza)
Letture d’arte: Armando Carrara (Vicenza)
Crestanello Gran Caffè Italiano, Corso Fogazzaro 90 a Vicenza - Sito web: http://www.crestanello.com/

Per maggiori informazioni e per le foto della serie di Tazzine nubili: www.corsiinrete.it/tazzine

Il mio profilo completo

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Claudio Gasparini

Nato a Valdagno (Vicenza) dove ha frequentato il Liceo Classico. Si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano e nel 1984 ha conseguito un master in Computer grafica e ha partecipato con alcune opere di computer grafica al SIGGRAPH '86 (USA) e a IMAGINA a Monte Carlo nel 1987 con un lavoro di modellazione in FORTRAN della Rotonda del Palladio. Vedi il mio curriculum artistico.


E' stato responsabile del dipartimento di Computer grafica dell'Istituto Europeo di Design di Milano nel 1984-87.
Ha partecipato a progetti europei COMET per la didattica del CAD con utilizzo di strumenti multimediali per ISVOR FIAT utilizzando in modo sperimentale diversi supporti multimediali di comunicazione integrati, quali video, videodisco, e in seguito CD-Rom.
E' stato docente incaricato di Disegno automatico alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano ed a Ingegneria dell'Università di Bergamo, dove tuttora tiene un corso di Disegno automatico. Nel 1988 ha fondato a Milano la società Lavori in Corso, uno dei primi ATC (Autodesk Training Center) in Italia.
Ha curato per AICA la localizzazione e lo sviluppo di ECDL CAD e nel 2005 ha pubblicato per Apogeo il libro "ECDL CAD Il manuale" uscito con la seconda edizione nel 2008 e con la terza nell'ottobre 2011. Ha ottenuto da AICA la prima Certificazione di ECDL CAD n.0001

Ha collaborato alla realizzazione di corsi di disegno su CD-ROM per la materia di Tecnologia e di Disegno con alcune case editrici, quali Giunti Scuola, Atlas, La Scuola Editrice, Il Capitello Editore, Reda Edizioni.
Ha creato e gestisce questa piattaforma di corsi on-line che ha più di 4.700 iscritti.

Per Reda Edizioni ha realizzato la Piattaforma eLearning per Tecnologie e Tecniche di Rappresentazione Grafica a supporto dei tre testi Disegnare nel progetto, Disegnare per progettare e Laboratori tecnologici nuove edizioni 2011 per Istituti Agrario e Geometri.


Sito dei corsi su CD-Rom: www.corsiinrete.it
Come hobby realizza sculture in Prototipazione Rapida www.corsiinrete.it/tazzine e scrive aforismi di tema informatico www.corsiinrete.it/murphy


  • 1980: Laurea in Architettura - Politecnico di Milano (100 e lode)
  • 1981: Specializzazione in Tecnico progettista per Sistemi Solari attivi e passivi - Regione Lombardia.
  • 1982: Specializzazione in Computer grafica - Politecnico di Milano
  • 2010/10: Corso specializzazione "Progettazione e sviluppo corsi in rete e risorse didattiche basati sullo standard EUCIP", CNR ITD, Sloop2desc, Life Long Programme EU. Vedi attestato.
  • 2011/06: Tutor on line nel corso SLOOP2desc: Sharing Learning Objects in an Open Perspective, corso a cascata per 450 docenti di Istituti Superiori, organizzatore CNR - Istituto Tecnologie Didattiche. Vedi attestato.
Miei riferimenti:

Siti dell'attività "artistica" arrossito

Tazzine nubili
Le mie battute che preferisco:

  • Penso che il cervello sia una parte del corpo che non si può aumentare con il silicone. Altrimenti sarebbe Intelligenza Artificiale.
  • Quando ho finito i byte, uso i bit
  • Quando l'ispirazione arriverà, molto probabilmente si sarà bloccato il computer

Moodle per la condivisione della conoscenza

Moodlemoot Italia - Alessandria 2006

In questo intervento vengono analizzate le problematiche di condivisione delle conoscenze emersa in una comunità di pratica professionale rappresentata da utenti che operano nel settore della progettazione CAD. Se si analizza in dettaglio la conformazione e il modo operativo della comunità, si possono trarre alcune considerazioni che vanno oltre il ristretto ambito specialistico, e possono costituire, dato il numero significativo degli utenti, una serie di considerazioni sulle comunità professionali in rete utili anche per sviluppi futuri. Il progetto di condivisione della conoscenza è centrato sulla piattaforma Moodle utilizzata anche come deposito strutturato della conoscenza prodotta nel Forum nella quale ogni utente può prendere quello che gli serve ma al tempo stesso può depositare quello che ha prodotto.
Presentazione della Comunità CAD3D.it
La Community CAD3D.it è stata costituita come Forum in rete nel 1998 è formata da circa 29.000 operatori CAD (Computer Aided Design - Disegno assistito dal calcolatore) che nel tempo hanno contribuito a creare circa 100 sezioni di discussione sui più diffusi pacchetti CAD e sui principali argomenti collegati alla progettazione e alla produzione. È una comunità molto attiva che presenta circa 17.000 discussioni e quasi 90.000 messaggi, tutti accessibili nel database. L’iscrizione è gratuita e la partecipazione è regolata solo da alcune e basilari regole di netiquette. Le principali sezioni sono presidiate da moderatori volontari che sono anche degli esperti della singola materia e che stimolano e controllano gli interventi dei partecipanti. Dal novembre 2005 è stato costituito un portale di e-Learning basato su Moodle che intende stimolare, organizzare e distribuire la conoscenza maturata nel tempo nelle numerose sezioni e promuovere nuove modalità di condivisione della conoscenza.
Nel Forum sono trattati circa 52 sistemi e sottosistemi CAD che rappresentano la grande maggioranza dei pacchetti software presenti sul mercato italiano e nelle varie sezioni vengono dibattute molte problematiche collegate al mondo della progettazione e della produzione.

Apprendimento in rete

La richiesta di formazione e di training si sta sempre più strutturando verso un processo di crescita che dura nel tempo per tutta l’arco della vita professionale. La rapidità di evoluzione delle tecnologie mette in risalto l’inadeguatezza della formazione tradizionale e al tempo stesso mette in rilievo la rigidità dei corsi online che mal si adattano a rispondere velocemente alle richieste puntuali e circoscritte degli utenti del Forum. È per questo che si sono costituite le Comunità di Pratica (CdP), come questa, la cui finalità è quella di condividere le conoscenze di un particolare settore professionale perché, soprattutto da parte degli utenti evoluti della rete, è matura l’idea che la condivisione delle conoscenze determina un accrescimento personale oltre che del gruppo. Le nuove tecnologie di rete stanno dimostrando che la conoscenza condivisa genera altra conoscenza, al contrario del modello tradizionale dove la conoscenza tenuta per sé è alla base del potere e dell’autorità (Trentin, 2004).

Ruolo strategico della formazione continua e della conoscenza condivisa

In un contesto così innovativo e al tempo stesso competitivo, anche la formazione deve tenere il passo con i tempi, offrendo non solo supporti tradizionali, ma realizzando nuove forme di partecipazione al processo di formazione. La rete quindi non rappresenta solo uno strumento di trasmissione di materiali didattici ma anche luogo di un processo di insegnamento/ apprendimento, connotato da un elevato livello di interattività fra tutti gli attori coinvolti. (Trentin, 1998). La rapidità di evoluzione delle tecnologie e delle esigenze lavorative tende a infrangere la proceduralità della formazione tradizionale a favore dei processi di circolazione e di capitalizzazione del know-how.
La formazione in rete estende le potenzialità di crescita professionale, offrendo sia momenti di studio individuale sia corsi a distanza che utilizzano le migliori e più recenti tecnologie di rete multimediali. I modelli di formazione in rete, strutturati inizialmente secondo tre tipologie di processi di apprendimento, e cioè autonomo, assistito e collaborativo, con il diffondersi delle tecnologie di rete si sono arricchiti anche del modello di formazione mutuata basata sulla condivisione delle esperienze e nella ricerca collegiale delle soluzioni quando queste non sono note.


L’apprendimento quindi è il frutto di un’attività di ricerca collettiva, in cui ogni partecipante può essere sia fruitore che fornitore dei contenuti. La partecipazione ad una CdP è motivata sia dalla possibilità di trovare velocemente qualcuno che ha la soluzione ad un problema tecnico che ostacola il proprio lavoro, sia dalla possibilità di elaborare la soluzione insieme ad altri quando questa non è nota al gruppo. Un ruolo fondamentale giocherà la capacità del singolo individuo di gestire gli strumenti di comunicazione ai fini di un proprio arricchimento professionale.

Nel 1987 Alvin Toffler scriveva: ”L’analfabeta del futuro non sarà la persona che non saprà leggere, bensì la persona che non saprà come imparare.” I mezzi di comunicazione secondo Toffler hanno registrato tre ondate di sviluppo: la prima è stata quella dei mezzi di comunicazione chirografici ( la scrittura a mano), la seconda l’ondata dei mezzi di comunicazione di massa che corrisponde a quella attuale e la terza ondata, quella che si sta per realizzare, quella dei self-media (cellulare, internet, DVD, satellitare, Virtual Reality) cioè dei nuovi mezzi di comunicazione che consentono un uso personale e autonomo degli strumenti di comunicazione (Toffler, 1987).

La comunità CAD3D.it in dettaglio

La comunità CAD3D.it si caratterizza per essere una comunità in rete professionale di libero accesso, costituita da utenti che si occupano, direttamente o indirettamente, di progettazione e produzione realizzati con programmi CAD/CAM. La forma di interazione fra gli iscritti si sviluppa con un sistema di gestione di Forum, costituito da vBulletin, in modalità di threading (messaggi organizzati per argomento) in circa 100 Forum corrispondente ai principali programmi CAD e alle problematiche trasversali collegate all’uso dei pacchetti grafici. Ai fini della conoscenza della comunità CAD3D analizziamo alcune tabelle sugli utenti e la loro attività in rete. Gli iscritti al 1 novembre 2006 risultavano essere più di 29.000 iscritti operanti nei seguenti settori industriali:
Settore attività
n. utenti
%
Meccanica 1.340 46,7
Edilizia 715 24,9
Grafica 3D 372 13,0
Industrial design 219 7,6
Studente 144 5,0
Altro 82 2,9
Totale dichiarato 2.872 9,88
Utenti non rilevati 26.196 90,12
Tabella 1 - Settore di attività rilevato con un sondaggio diretto.
Come si può rilevare la parte predominante degli utenti rilevati, quasi la metà, opera nel settore della meccanica seguito a distanza dai progettisti nel settore edile e da una piccola frazione che utilizza strumenti di disegno 3D per i modelli in rendering.

La professione degli iscritti, dichiarata al momento dell’iscrizione al Forum, è riportata nella Tabella 2 integrata anche con il tasso di attività nel Forum, cioè con il numero di utenti che hanno realizzato più di 10 interventi negli ultimi due anni.
Professione
Utenti
%
=>10 msg
%
Ingegnere 489 11,8 48 12,6
Architetto 433 10,4 20 5,3
Geometra 270 6,5 10 2,6
Designer 112 2,7 11 2,9
Disegnatore 468 11,3 63 16,6
Grafico 48 1,2 4 1,1
Consulente 58 1,4 8 2,1
Studente 938 22,6 46 12,1
Progettista 631 15,2 119 31,3
Impiegato 288 6,9 19 5,0
Dirigente 9 0,2 0 0,0
Docente 30 0,7 4 1,1
Perito 16 0,4 3 0,8
Impiegato 288 6,9 19 5,0
Programmatore macchine u. 66 1,6 6 1,6
Totale risposte 4144 100,0 380 100,0
Non risponde 24.924 85,7
Tabella 2 - Categorie professionali degli utenti dichiarate al momento dell’iscrizione
Le professioni rappresentate nella comunità sono distribuite in modo equilibrato fra le varie categorie professionali dedicate alla progettazione. Le professioni collegate direttamente alla produzione sono poco rappresentate. Gli studenti sono la categoria più rappresentata rispetto alle altre professioni perché è trasversale rispetto a tutte le categorie. È significativa la diversità dei dati relativi alla stessa voce studente fra le due tabelle: denota uno scarsa propensione a partecipare ai sondaggi (Tabella 1) rispetto al dato richiesto in forma quasi perentoria al momento dell’iscrizione (Tabella 2).

La tabella seguente riporta il numero degli interventi nel Forum degli utenti, divisi per range d’intervento.

Messaggi
Utenti
%
Almeno 1 1.912 31,6
da 2 a 5 2.390 39,4
da 6 a 10 727 12,0
da 10 a 20 445 7,3
da 20 a 30 176 2,9
da 30 a 40 93 1,5
da 40 a 100 175 2,9
>100 142 2,3
totale 6.060 100,0
Senza messaggi 22.961 79.1
Tabella 3 - Numero di utenti per range di messaggi inviati nel Forum
Si può osservare che, fra gli utenti che sono intervenuti nel Forum, la maggior parte ha fatto meno di 5 interventi che può essere ritenuto il livello minimo di appartenenza ad una comunità. A fronte di un gruppo di utenti molto attivo, con più di 10 messaggi fatti nel Forum, che rappresentano circa il 17 % del totale, possiamo verificare che la stragrande maggioranza, 79.1% non ha fatto nessun intervento.

Caratteristiche della comunità

Dai dati delle tabelle si possono ricavare alcune considerazioni che permettono di comprendere meglio i diversi stili di comportamento dei singoli membri nell’utilizzo del Forum.

Il settore di appartenenza di quasi la metà dei partecipanti è quello meccanico che è maggiormente interessato alla penetrazione delle tecnologie sia nella progettazione che nella produzione e che risente forse più di altri della pressione della concorrenza sia interna che internazionale. La maggior parte degli iscritti non dichiara la sua professione e soprattutto non interviene nel Forum, pur facendo registrare un numero elevato di accessi. Questi “lettori nascosti”, definiti anche lurker, sono dei cercatori di informazioni che non sono interessati a dialogare con gli altri. C’è però un numero significativo di utenti, che in termini assoluti ammonta a circa 4.300 iscritti, che ha fatto fino a 5 interventi nelle sezioni del Forum e una piccola schiera di utenti particolarmente attivi che ha fatto più di 100 interventi.

Da questa sommaria analisi possiamo dedurre che la comunità si caratterizza per essere una comunità di pratica dove la motivazione principale d’iscrizione dei singoli membri è la ricerca di una soluzione specifica e urgente ad un problema collegato ad una situazione (o emergenza) di lavoro. In concreto, le problematiche che emergono anche dagli interventi degli utenti nel Forum si possono sintetizzare in tre tipi di richieste:
  1. come fare per risolvere un particolare problema sorto con uno specifico programma CAD;
  2. cerco informazioni su un aspetto grafico o costruttivo;
  3. qual è la scelta migliore fra tutte le possibili di una situazione di lavoro.
L’esigenza di acquisire conoscenza in tempi rapidi per far fronte ad uno specifico problema di lavoro è la spinta primaria di acceso al Forum.

Le informazioni che sono ricercate devono avere le caratteristiche riassumibili in:
  • just-in-time, perché devono essere subito disponibili quando sono necessarie;
just-in-case perché devono essere funzionali e utili alla specifica esigenza incontrata.Data la particolare complessità di utilizzo dei sistemi CAD, ogni utente è consapevole dell’importanza che riveste la pratica di utilizzo dei sistemi ed è quindi interessato a confrontare il proprio livello di conoscenza con quello maturato dagli altri utenti. Il fattore che contribuisce a potenziare questo aspetto di condivisione delle informazioni e delle conoscenze è l’anonimato che il Forum garantisce a tutti i partecipanti e questo è particolarmente apprezzato perché permette di esporre liberamente problemi e incertezze che in un ambiente di lavoro competitivo non sarebbero consigliati. Inoltre l’anonimato, sia da parte degli utenti che delle aziende, protegge da possibili diffusioni di informazioni riservate.

Quali conoscenze sono richieste

La varietà di figure professionali rilevata nella Tabella 2 genera motivazioni diverse nella frequenza del Forum e nella ricerca d’informazioni.
pitramide
Tabella 4 - Tipologie di utenti e conoscenze ricercate nel ForumLa richiesta degli utenti si articola in diversi livelli a secondo del ruolo rivestito all’interno del processo di progettazione (Tabella 4).Mentre un progettista è interessato a capire quali paradigmi di modellazione utilizzare nel disegnare la superficie, un tecnico di produzione vuole capire quale sistema usare per produrre i modelli matematici migliori, mentre un disegnatore cerca il modo più efficiente o rapido per modellare la superficie con il sistema CAD che ha a disposizione. Tutte queste motivazioni, che apparentemente possono essere discordanti fra di loro, in realtà fanno riferimento ad un’unica categoria di conoscenze che si sviluppa a diversi livelli di complessità.

Come organizzare le conoscenze

A fronte di queste esigenze molto precise della comunità, la struttura che gestisce e distribuisce la condivisione della conoscenza assume un ruolo particolarmente importante. La conoscenza organizzativa e la gestione della conoscenza (KM - Knowledge Management) sono dei termini che sono diventati sempre più importanti in tutti i livelli organizzativi.

In una comunità di pratica quindi il modello di apprendimento è di tipo collaborativo dove l’acquisizione di conoscenze, abilità o atteggiamenti sono il risultato dell’interazione nel gruppo, dove cioè l’apprendimento individuale è il risultato di un processo di gruppo (Trentin, 2004). Compiti di un Knowledge Manager, definito facilitatore, è quello di attivare lo scambio d’informazioni fra i membri stessi della comunità mettendo a disposizione una struttura che permetta l’organizzazione della conoscenza mediante un database efficiente ed un sistema di formazione (LMS - Learning Management System) che fornisca strumenti autonomi di formazione pur essendo frutto dell’esperienza collettiva degli utenti della comunità. Un aspetto problematico delle CdP organizzate in Forum, come la comunità CAD3D.it , è la difficoltà di sedimentare e organizzare la conoscenza maturata nelle varie sezioni che, oltre tutto, si amplia in modo continuo anche se in forma non sistematica. La suddivisione degli argomenti per sezioni e sotto-sezioni, corrispondenti ai singoli sistemi e sotto-sistemi CAD, può a prima vista facilitare la ricerca di una informazione ma non esaurisce le richieste di conoscenza trasversale che gli utenti sempre più spesso desiderano fare. Fra le esigenze emerse dagli utenti relative alla formazione, è emersa la richiesta quasi unanime di esercizi e di tutorial che affrontino problemi concreti e circoscritti, che abbiamo definito: “Come fare per…“. È meno presente l’esigenza di corsi online completi e esaustivi sui programmi di disegno, perché ritenuti troppo impegnativi e dispendiosi in termini di tempo. Sono state sperimentate anche delle videolezioni con la tecnica di videoconferenza in tempo reale, con scarso interesse da parte degli utenti, perché ritenute non interessanti ai fini di problematiche reali.

Come condividere la conoscenza

A partire da queste considerazioni ed esigenze, si è creata una piattaforma di e-Learning, basata su Moodle, dove sono disponibili supporti didattici strutturati in videolezioni che illustrano le fasi di realizzazione di modelli 3D realizzati con i principali pacchetti CAD. Il metodo che è stato individuato come il più efficace per apprendere i sistemi CAD è l’approccio learning by doing in cui l’utente persegue un obiettivo concreto, come la modellazione di un determinato oggetto (ad esempio un anello, una teiera o una caffettiera) applicando e utilizzando le conoscenze e le abilità descritte in una videolezione.

Gli oggetti da modellare sono scelti in funzione del contenuto di conoscenza trattato, come ad esempio le operazioni booleane o i vari tipi di superfici, e sono realizzati secondo passi di complessità progressiva riprendendo a video tutte le fasi di realizzazione del modello con commento a voce del docente che esegue l’a modellazione. La produzione è svolta dagli utenti più esperti, che hanno dato la loro disponibilità, e si realizzano sulla base di specifiche tecniche e di layout fornite da una redazione che alla fine impagina e completa i tutorial. La produzione dei tutorial in una prima fase si è limitata alla produzione di dispense in formato PDF e solo in seguito ha intrapreso la produzione di tutorial basati su video.

Le tecniche di produzione

Per realizzare le videolezioni viene utilizzata la tecnica Screencast che permette di registrare una sequenza di movimenti svolti a monitor con la possibilità di memorizzare anche la narrazione audio. La tecnica Screencast si sta imponendo come una tecnica molto efficace e di basso costo per la produzione di tutorial da trasmettere a distanza o da rendere sempre disponibili anche senza la presenza del docente (Udell, 2005). I formati possono essere MPEG4 oppure i formati Flash SWF e FLV che tra l’altro forniscono un’ottima qualità video e audio. Il formato Windows Media Video (WMV) può presentare dei problemi di qualità o di visualizzazione in ambienti non Windows. Agli autori viene consigliato di realizzare i filmati originali in formato AVI che, per il fatto di essere uno standard di fatto, permette di essere convertito nei vari formati video.

Problematiche emerse e sviluppi futuri

Per permettere una maggiore flessibilità e interdipendenza dei tutorial prodotti, per le realizzazioni future si è scelto di adottare lo standard SCORM (Sharable Content Object Reference Model) per la produzione dei Learning Object (LO), progettati per essere unità didattiche minime nelle quali viene affrontato la modellazione di un singolo oggetto o di una particolare tema di modellazione. Ogni LO comprende anche un test dei verifica del grado di preparazione dell’utente. Con le specifiche SCORM ogni LO può essere un oggetto singolo e autoconsistente, riutilizzabile anche in contesti di formazione diversi e memorizzabile sia in un archivio di strumenti e di conoscenze condivise (repertorio condiviso) sia all’interno di laboratori o corsi di formazione più strutturati e completi (Faggioli, 2005).

Quando è stato proposto il progetto di creazione dei tutorial, con il motto “Condividi la conoscenza”, si è registrata una immediata disponibilità da parte degli utenti che però si è arenata quando si è trattato di creare i videotutorial. Nonostante si siano rese disponibili delle pagine di istruzioni dettagliate e l’uso dei software di screencast, la produzione dei video si è dimostrato particolarmente difficile. È emersa una reale difficoltà nel padroneggiare alcune tecniche multimediali da parte degli utenti che sono senza dubbio esperti di software di particolare complessità come quelli di progettazione CAD. È forse mancato un livello intermedio di training dimostrativo ed esemplificativo nell’uso di questi software. L’integrazione fra il software di gestione del Forum (vBulletin) e la piattaforma di e-Learning Moodle è stata realizzata solo in modo limitato per la diversità di utilizzo fra i due sistemi. Di fatto i due ambienti sono rimasti distinti e gli utenti li hanno percepiti come operativamente staccati. Per favorire la condivisione della conoscenza e delle esperienze, può giocare un ruolo strategico un repertorio condiviso meglio organizzato e di facile ed immediato utilizzo. La piattaforma Moodle potrebbe essere utilizzata anche come deposito strutturato della conoscenza prodotta nel Forum nella quale ogni utente può prendere quello che gli serva ma al tempo stesso depositare quello che ha prodotto secondo alcune semplici specifiche tecniche e di layout.

Bibliografia

  1. G. Biondi, “La dittatura dei learning object”, 16/12/04, in IR: Innovazione e Ricerca, dic. 2004, http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1191
  2. B. Braschi, A. Perissinotto, Come creare corsi on line, Carocci, Roma, 2003.
  3. M. Faggioli, “Learning object: dal dire al fare”, 18/07/2005, in IR: Innovazione e Ricerca, luglio 2005, http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1183
  4. A. Toffler, La terza ondata, Milano, Cde, 1987.
  5. G. Trentin, Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli, Bologna, 1998.
  6. G. Trentin, Apprendimento in rete e condivisione delle conoscenze, FrancoAngeli, Milano, 2004.
  7. J. Udell, “Secrets of screencasting”, InfoWorld, May 11, 2005, http://www.infoworld.com/article/05/05/11/20OPstrategic_1.html e http://search.infoworld.com/query.html?qt=screencasting

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Claudio Gasparini - Milano

Architetto, mi occupo di Formazione on-line nel settore CAD, insegno Disegno automatico. Il mio profilo completo
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13 ott 2011

Progetto di un Cupola Geodetica a Palazzo Reale di Milano

This is Virtual Exhibition Project of a DOME (Geodesic Dome) in the courtyard of Palazzo Reale in Milan (IT) for a Temporary Exhibition of Painting and Sculpture Art.

Progetto didattico di simulazione di una Cupola Geodetica nel cortile interno di Palazzo Reale a Milano per una Esposizione Temporanea di Pittura e Scultura promossa dall'Associaziona Arte da Mangiare - Mangiare arte di Milano.

Il rendering di progetto, realizzato con Autodesk Revit 2011, riproduce l'ambientazione di alcune tipologie di Dome, sia opaco e sia trasparente, nel cortile interno di Palazzo Reale.

La simulazione in rendering riproduce le condizioni di illuminazione alle ore 12 del 21 febbraio nel cortile interno di Palazzo Reale a Milano.